INTERVISTA A EDUPLAY PROF MARRELLI
Introduzione, la presentazione quella Seria:
Gianmario Marrelli è un fisico, docente delle superiori e apprendista game designer. Scrive articoli di scienza e giochi dal 2017. Ha vinto il concorso per la progettazione del gioco ufficiale del Parma Calcio e ottenuto riconoscimenti nell’ambito dei Librigame. Nel suo sito Eduplay.it si occupa di scienza e cultura in ambito ludico.
Introduzione, la presentazione quella Giocosa:
Dalla musica metal al gioco di ruolo è un attimo! Dovete sapere che colei che scrive e l’intervistato si conoscono da più di una decade… ad inizio 2010, io e “Il giambra” non ci frequentavamo per motivi ludici (qualche sessione gdr è arrivata dopo) ma per motivi musicali: facevamo parte della stessa band. Quindi per me oggi è una grande emozione intervistarlo come Alma Ludica per il suo bellissimo progetto “Eduplay Prof. Marrelli”, che suona corde a noi care. Ricordo con affetto una fiera Comic ad Arezzo dove un Prof agli albori aveva appena ideato un gioco di carte carino, semplice e promettente. La parola a lui ed a Eduplay!
1) Gianmario, parlaci un po’ di te, cosa hai fatto in passato che ti ha portato a ciò che sei oggi in Eduplay?
Un elemento fondamentale per la nascita di Eduplay è stata una laurea in fisica lunghissima, durata 9 anni per via di alcuni intoppi di percorso, tra cui sicuramente l’amore per i passatempi. Tuttavia, è stato proprio grazie a questi, e all’amore per il mondo del gioco, che quando Francesco Della Giacoma (che al tempo faceva parte dello staff di Tom’s Hardware) fece un post su un noto social per cercare collaboratori per produrre articoli sulla scienza dietro i videogiochi, mi proposi subito. Ne ho scritti ben sei e avevamo anche cominciato a pensare di fare un libro, tra il 2018 ed il 2019, ma il progetto non si è concretizzato e di conseguenza, dato che Francesco non aveva più tanto tempo da dedicare, ho pensato: “perché non fare un blog con articoli progressivi che parlino di scienza dietro i giochi da solo?”. E così è nato Eduplay.
2) Qual è stato il momento o l’avvenimento che ti ha spinto a lanciarti in questo progetto?
Indubbiamente l’idea del libro e l’accantonamento dello stesso sono stati fondamentali per la nascita di Eduplay, ma ci sono stati momenti importanti che hanno plasmato la sua attuale identità. In primo luogo, l’elevato gradimento della community italiana dei giocatori di ruolo alla scienza applicata al combattimento medievale; questo ha portato Eduplay a percorrere un binario Storico che altrimenti non avrebbe avuto e contemporaneamente a lasciare andare un pochino l’ambito Videoludico. I giocatori amanti dei videogiochi non sono molto presenti su Facebook, che è il mio canale principale di divulgazione, e prediligono gli articoli multimediali a quelli scritti. In secondo luogo, la mia partecipazione ad un corso di gamedesign, con la vittoria del concorso al suo interno, ha portato alla produzione del gioco ufficiale per Parma Calcio, Parma Calcio Manager. Mi ha spinto a approfondire l’ambito del game design e produrre altri giochi gratuiti che si possono recuperare dal sito e dal mio canale Telegram.
3) Hai qualche personaggio di ispirazione, qualche mentore?
Sicuramente il canale youtube “Because Science”è stato una fortissima ispirazione ma mi son sempre portato in corpo i germi della divulgazione scientifica soprattutto a causa della mia passione da bambino per le opere di Piero e Alberto Angela. Trovo che oggi Barbero stia riuscendo a copiare questo miracolo, e io spero, nel mio piccolo, di riuscire a fare qualcosa di simile per la mia community specifica e di insegnare qualche cosa, magari divertendosi.

4) Come scegli gli argomenti di discussione?
Sinceramente un po’ “a caso”, in base alle uscite in ambito ludico, alle novità, cercando di cavalcare l’onda, ai sentiment della community, magari sviscerando un argomento di cui ho parlato di recente con le persone.
5) Cosa vorresti ottenere con Eduplay? E i tuoi obiettivi di medio periodo?
Mi piacerebbe camminare su due binari, quello dell’analisi ludica (e dunque della divulgazione scientifica e culturale attraverso i giochi già esistenti) e del game design. In futuro, quando sarò abbastanza capace, mi piacerebbe riuscire a unire queste due realtà, creando giochi che, senza essere i soliti noiosi giochi didattici a quiz, inserissero elementi culturali/didattici/educativi nel loro impianto regolistico e nella loro narrazione, riuscendo a insegnare qualcosa attraverso il piacere del gioco.
6) Quali strumenti ti sembrano più inclusivi nel tuo campo? Hai avuto qualche sorpresa?
Da una parte mi rendo conto che gli articoli scritti non sono particolarmente inclusivi, perché le persone non sono più abituate a leggere o gliene manca il tempo, lo scritto richiede uno sforzo maggiore rispetto ai podcast o ai video, che sono maggiormente fruibili, ma sono strumenti a cui mi devo abituare io e con cui non sempre sono completamente a mio agio, devo trovare la dimensione giusta per una multimedialità differente. Invece il gioco è estremamente inclusivo, è accattivante, sono un grande fautore dell’utilizzo del gioco come strumento didattico educativo, in questo momento sto proprio seguendo un corso di didattica ludica.
7) La domanda provocatoria: per te tutti i giochi dovrebbero essere scientificamente corretti?
I giochi non hanno bisogno di essere necessariamente scientificamente corretti, prendi un Super Mario, nessuno veramente si mette a chiedere se Super Mario può fare quei salti, anche se è molto divertente immaginare quali possano essere le condizione fisiche che gli consentano di farlo. Tuttavia, trovo che ci siano molti giochi a cavallo tra il fantastico ed il realistico, con il rischio di prendere spunto e trasportare quelle situazioni presenti nel mondo reale, quando poi il mondo reale funziona in modo differente. Quei giochi che tentano un impianto realistico sia nel mondo narrativo, che nello stile grafico, dovrebbero cercare di essere più realistici. Ci sono degli esempi inaspettati nel mondo dei giochi in questo senso; ad esempio Greedfall che è un videogioco per computer, più che un gdr, indipendente e poco famoso: all’interno di un impianto narrativo fortemente fantastico ha deciso di inserire una meccanica nella quale le armi da taglio fanno più danni, ma le armi da botta sono più efficaci contro le armature e pure le armi da fuoco hanno questa caratteristica. Queste sono meccaniche piccole che però comunicano una informazione vera.
8) La domanda spinosa: Star Wars o Star Trek?
Dunque, in generale non sono un grande appassionato né di cinema né di serie TV, per cui sono stato poco esposto a Star Trek; l’ho conosciuto limitatamente per alcune ricerche che ho fatto, ma non sono un fan della serie.
Star Wars invece fa parte della mia giovinezza, soprattutto infanzia, sono cresciuto con la serie originale, ero al cinema a vedere i Prequel, per cui avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
9) Letteratura, cosa preferisci e cosa ti ispira di più?
Non sono allo stesso modo un grande lettore di narrativa, mi capita di leggere saggistica, principalmente singoli articoli al computer e manualistica. Per la letteratura più classica sono principalmente attratto dai libri game, che sto recentemente divorando assieme alla mia futura moglie Elisa e ho anche scritto alcune avventure bivi (che somigliano molto ad avventure per giochi di ruolo). Le potete trovare su Eduplay, e un mio librogame dovrebbe uscire in commercio prossimo anno con un noto editore italiano.
10) Il gioco di ruolo ha avuto una parte in tutto questo?
Come già detto precedentemente il gdr ha avuto una parte fondamentale in tutto questo perché la community italiana è stata molto reattiva ai miei articoli, permettendomi di ricalibrare tutti i miei argomenti su Eduplay verso il medievale ed il fantastico, senza dimenticare ovviamente l’elemento scientifico. Inoltre ho avuto negli ultimi anni anche modo di riprendere questa mia passione altrimenti appesa al chiodo. e ho avuto anche l’occasione di produrre del materiale per gioco di ruolo, che si trova anche su Eduplay. Ad esempio ho collaborato con Storymancer per un piccolo gdr “Dragon Slavers” che potete trovare qui: https://www.profmarrelli.it/2020/11/04/gioco-draghi-storymancer/
Terzo tempo: C’è qualcuno che vuoi ringraziare specificatamente, o qualche collaborazione degna di nota?
Vorrei ringraziare ovviamente voi di Alma Ludica per avermi concesso questa intervista, e poi ho un ringraziamento speciale per Simone Normanni, che è un mio collaboratore per Eduplay che ha messo mano a due articoli sugli acciai, e ha un blog fighissimo chiamato “Grappa e Spada” in cui affronta molti degli argomenti che Eduplay ha trattato nel corso di questi mesi. Inoltre, ultimo ma non per importanza, un ringraziamento ad Elisa, che mi supporta completamente in questo tipo di mie attività ed è spesso un collaboratore insostituibile nell’ambito di creazione di giochi.
Un grande ringraziamento a Gianmario per l’intervista, ci trovate anche su Telegram per tutti gli aggioramenti!
Intervista a cura di Gioia Giommoni